29 aprile 2020

Nove anni di blog ... torta sofficissima al cioccolato caldo e cocco


Il dono della serenità
è nascosto nel cuore
di ciascuno di noi

(P. Coelho)


Nove anni, sono tanti per un blog. Quante amiche di tastiera ho perso nel percorso e quanti bei blog ho visto chiudere, molti dei quali con dispiacere sincero. Ma io resisto e sapete perché? Perché mi piace! Perché scrivo, cucino e fotografo quando voglio e solo quello che voglio. Perché è il mio spazio libero, perché l’ho sempre considerato il mio rifugio, un posto dove esprimere i miei pensieri e la mia passione per la cucina. Quando ho aperto questo blog, penso di averlo ripetuto mille volte, non avrei mai creduto a quanto sarebbe diventato importante per me, non avrei mai immaginato il tipo di rapporto che si sarebbe creato tra me ed il mio libro virtuale di ricette in perenne evoluzione. Provare nuove ricette ed annotare su un quaderno le migliori l’ho fatto da sempre, ma scrivere il post, condividendo a volte pensieri anche molto privati, organizzare il set fotografico, scegliere i props, scattare cento foto per poi sceglierne una o due, la post produzione, pubblicare la ricetta … questo da nove anni è puro piacere, mi appassiona e mi rilassa. Oggi, ho deciso di preparare questa sofficissima torta, unendo due ingredienti che adoro nei dolci: il cioccolato e il cocco. Una torta semplice, com'è nel mio stile, per festeggiare tutti insieme la mia cucina virtuale, il mio piccolo angolo del cuore dove ho il piacere di lasciare la porta sempre socchiusa, così che voi possiate in ogni momento sentirvi liberi di entrare per godere di una dolce sosta golosa o di uno stuzzicante sfizio salato. E, ancora una volta, vi ringrazio, per esserci e soprattutto per avere il piacere di tornare. Perché insieme è più bello, perché siete voi a stimolarmi, con la vostra presenza costante negli anni, con le vostre visite ed i vostri commenti, qui e sui social, con i vostri messaggi privati e le vostre mail in cui mi chiedete consigli o suggerimenti, perché è insieme a voi che, settimana dopo settimana, questo angolo “vive” da nove meravigliosi anni! E visto che, dalle statistiche, la maggior parte dei miei lettori sono italiani, inglesi, americani e russi, ma ce ne sono anche moltissimi norvegesi, spagnoli, greci e tedeschi, molti svizzeri, ucraini e australiani, ma anche portoghesi, cinesi e francesi, e addirittura qualche malese …  a tutti voi con tutto il cuore: thanks, спасибо, takk, gracias, ευχαριστίες, dank, спасибі, obrigado,谢谢, merci, terima kasih …. Grazie ! 


22 aprile 2020

Sua maestà ... la lasagna


Le ricette di cucina 
sono un bene universale 
estremamente democratico
un tesoro che appartiene a tutti 
e che come le sette note
 può essere combinato in migliaia 
e migliaia di modi 
e diventare personale
a volte unico.

(Paola Maugeri)


Mi sono accorta, che non ho mai pubblicato la mia lasagna. Il piatto della mia infanzia, il preferito di mia figlia e dei miei nipoti, ma anche da marito e fratello, il piatto delle riunioni di famiglia … insomma dovevo assolutamente rimediare! La lasagna, è tra le specialità più apprezzate della cucina italiana nel mondo, ma forse non tutti sanno che questo piatto ha origini antichissime. Le prime testimonianze scritte risalgono ad Apicio, gastronomo romano e cuoco dell’imperatore Traiano, che nel “De re coquinaria libri” descrive un piatto chiamato lagana preparato con sfoglie di pasta alternate ad una farcia di carne. Molto più tardi, verso il 1200 la lasagna riappare nei lavori di due scrittori e poeti dell’epoca: Jacopone da Todi che in una sua quartina scrive: “Chi guarda a maggioranza spesse volte si inganna. Granel di pepe vince per virtù la lasagna” e Cecco Angiolieri che recita: “chi de l’altrui farina fa lasagne, il sù castello non ha né muro né fosso”. Nel 1634, Giovan Battista Crisci, pubblica a Napoli la "Lucerna de corteggiani", un’ampia raccolta di menù, in cui per la prima volta appare una ricetta in cui le lasagne vengono farcite con un latticino a pasta filata e passate al forno “lasagne di monache stufate, mozzarella e cacio”. Successivamente, sempre di scuola napoletana, nel 1881 Francesco Palma nel ricettario della “Vera cucina napolitana” pubblica la prima ricetta delle lasagne al pomodoro.  A distanza di pochi anni appaiono le ricette delle lasagne alla genovese e alla bolognese, e poi un seguire di tante varianti regionali, insomma un piatto di casa, ma con una storia antica! Fin dalla loro nascita le lasagne si sono caratterizzate come portata da servire nelle occasioni speciali, simbolo dell’opulenza della nostra cucina, a differenza di altre portate a base di pasta che per diversi secoli sono state condite con più semplicità. Ancora oggi questo piatto da solo fa festa, fa casa, fa unione e questa è la ricetta della mia famiglia.



15 aprile 2020

Nuvole di cocco ... senza burro nè olio, solo tre ingredienti!


Se vuoi vedere le valli
sali in vetta ad una montagna
se vuoi vedere la vetta di una montagna
sali su una nuvola
se invece aspiri a comprendere la nuvola
chiudi gli occhi e pensa

(Kahlil Gibran)


Per quanto il cielo sia sereno, è come se costantemente ci fossero nubi ad oscurare il nostro sole. Nubi di dubbi, nubi di paura, nubi di una curva ancora troppo altalenante, nubi di egoismo, nubi di ignoranza, nubi di stupidità… lasciatemi credere che molta sia stupidità.  In questo anomalo week end festivo, le forze dell’ordine hanno notificato oltre 26.000 sanzioni su 795.000 controlli svolti. Solo domenica di Pasqua 14.000 italiani sono stati multati. Avevo difficoltà a credere alle foto sui social, file chilometriche di auto sulle strade, ma stando a questi numeri ...tutto coincide. Numeri e foto che narrano di una realtà in cui ancora troppi italiani escono di casa molto più del consentito. Pranzi dai parenti, fughe verso le spiagge o le seconde case, ipotetiche emergenze “sentimentali” …. In un paese che piange migliaia di morti, in cui questo maledetto virus ha monopolizzato e stravolto le nostre vite e le nostre abitudini, l’atteggiamento di taluni è a dir poco indecente. Cos'è, carenza di coscienza civica? Assenza di senso di responsabilità? Egoismo allo stato puro? Prepotenza e sistematica violazione delle norme? Sfida adolescenziale all'autorità? Servirebbe un cambiamento profondo nella mentalità delle persone. Nessuna legge, nessun DPCM, nessuna ordinanza regionale o comunale, potrà mai imporre nelle coscienze il rispetto del bene comune … eppure il valore primario della vita umana e della salute pubblica dovrebbero essere semplici da comprendere….


12 aprile 2020

Buona Pasqua


Ce la ricorderemo per sempre
 questa strana Pasqua solitaria e sofferente
questa Pasqua con le strade deserte
 e con le chiese chiuse
 questa Pasqua poco festosa
 senza amici, senza genitori, senza nonni.
 Ma malgrado tutto
ora più che mai
 che sia Pasqua di speranza e di rinascita 
per tutti noi. 





Auguro a tutti voi 
una Pasqua  piena di serenità, 
buon cibo e tanto cioccolato! 






9 aprile 2020

La Ciaramicola umbra


Anche se il timore
avrà più argomenti,
scegli la speranza
e metti fine alla tua angoscia

(Seneca)


Sarà una Pasqua strana, con i riti della settimana Santa seguiti solo attraverso i mass media, senza pranzi con amici e parenti … senza scampagnate. Ma lo spirito di questa festa dobbiamo tenercelo stretto, farlo vivere tra le mura domestiche ora più che mai, magari ripescando in antiche tradizioni regionali vecchie ricette. Io, ad esempio, ho voluto provare la Ciaramicola umbra, un dolce che assaggiai un paio di anni fa da una mia zia di Foligno. Mi feci dare subito la ricetta, perché ne rimasi affascinata, ma fino ad ora non avevo mai avuto il tempo di provarlo. I colori del dolce, il rosso dell’interno e il bianco dell’esterno, fanno riferimento allo stemma di Perugia, mentre sembra che il suo nome derivi da "ciarapica", un termine dialettale umbro che indica la cinciallegra, un uccellino dai tanti colori che annuncia con il suo canto l'arrivo della primavera. In passato, questo dolce, era tradizionalmente preparato dalle fidanzate per i loro promessi sposi in occasione delle festività pasquali. La bellissima Ciaramicola, altro non è che una soffice ciambella, con un impasto aromatizzato all’alchermes, ricoperta di una bianchissima meringa cosparsa di confettini colorati, ma è all’assaggio che questo dolce vi stupirà ... il contrasto tra la meringa croccante e la sofficità profumata dell’interno … un’esplosione di sapori, consistenze e colori!