29 febbraio 2016

Madeleines al mandarino tardivo di Ciaculli

Per caso, ti incontro dopo anni e riconosco in quel volto cambiato dal tempo trascorso,  la mia compagna di banco delle medie. Quanta vita in mezzo, eppure un bar un tavolino due cioccolate calde e tante chiacchiere …il tempo vola tra un "ti ricordi" e un "ma che fine ha fatto quella" e poi le nostre vite diverse da come le immaginavamo a quei tempi …tu che volevi diventare pittrice, ora invece scrivi favole per bambini .... la vita cambia, ci sono degli incontri …delle persone…degli amori…la vita è bella perché non è prevedibile perché è un fiume che scorre e ognuno di noi  può, in ogni momento, decidere come spostare gli argini per farlo andare dove pensiamo sia meglio per noi. Ora, amica mia, quello che conta è che entrambe siamo soddisfatte di quello che abbiamo costruito, delle scelte che abbiamo fatto e delle persone che siamo diventate… solo non perdiamoci per i prossimi 30 anni! Intanto per la prossima volta che ci incontrreremo ho deciso che ti preparerò queste profumatissime madeleines al mandarino, dolcissimamente legate ad un'altra amica, una palermitana doc che mi ha fatto scoprire questo miele cremosissimo, il miele di mandarino tardivo di Ciaculli. Il mandarino tardivo di Ciaculli, altrimenti detto marzuddu, ovvero con maturazione in Marzo in contrapposizione alla varietà del primintivu, ovvero precoce, deve il suo nome alla frazione di Palermo appunto Ciaculli, in cui viene coltivato. E' un prodotto inserito fra i presidi Slow Food,  il frutto è una varietà endemica e non è realizzato da innesti o da operazioni di ingegneria genetica. Possiede un forte aroma, un elevato contenuto zuccherino ed ha la buccia molto sottile. La produzione è limitata a circa 200 ettari facenti capo a piccoli proprietari riuniti in un consorzio. Insomma un'altra chicca made in Italy!


23 febbraio 2016

La frolla al cacao di Knam per la mia crostata con crema al cioccolato bianco

Le notti non finiscono all'alba nella via
le porto a casa insieme a me, ne faccio melodia
e poi mi trovo a scrivere chilometri di lettere
sperando di vederti ancora qui.
Inutile parlarne sai, non capiresti mai
seguirti fino all'alba e poi, vedere dove vai
mi sento un po' bambino ma, lo so con te non finirà
il sogno di sentirsi dentro un film.
E poi all'improvviso, sei arrivata tu
non so chi l'ha deciso, m'hai preso sempre più
la quotidiana guerra con la razionalità
vada bene pur che serva, per farmi uscire
Come mai, ma chi sarai, per fare questo a me
notti intere ad aspettarti, ad aspettare te.
Dimmi come mai, ma chi sarai, per farmi stare qui
qui seduto in una stanza, pregando per un si.
Gli amici se sapessero, che sono proprio io
pensare che credevano, che fossi quasi un Dio
perché non mi fermavo mai
nessuna storia inutile
uccidersi d'amore ma per chi.
Lo sai all'improvviso, sei arrivata tu
non so chi l'ha deciso, m'hai preso sempre più
una quotidiana guerra, con la razionalità
ma va bene pur che serva, per farmi uscire
Come mai, chi sarai, per fare questo a me
notti intere ad aspettarti, ad aspettare te
dimmi come mai, ma chi sarai, per farmi stare qui
qui seduto in una stanza pregando per un si.
Dimmi come mai, ma chi sarai per fare questo a me
notti intere ad aspettarti, ad aspettare te
dimmi come mai, ma chi sarai, per farmi stare qui
qui seduto in una stanza pregando per un si

Ci sono canzoni che lasciano un segno dentro di noi, passa il tempo trascorrono gli anni, ma certe note quando le senti, anche per caso, ti fanno sussultare il cuore e ti bucano l’anima, questa è  la canzone che buca la mia anima. Un’esplosione di sentimenti e di  ricordi che ogni volta mi travolge , come un’onda anomala che mi riporta ad un tempo dove tutto era inquieto…  Oggi  vi lascio una super coccola  una crostata con la frolla al cacao del famoso pasticcere Ernst Knam farcita con la mia adorata crema al cioccolato bianco, una coppia assolutamente libidinosa, per nulla adatta a chi sta cercando di controllare la linea o porta avanti un regime alimentare controllato, questa è un super sgarro, non vi consiglio di calcolare le calorie di ogni fetta, godetevela e basta!



21 febbraio 2016

Una quiche romanizzata ... mammole, mentuccia e pecorino


"...Ai Castelli la primavera arriva a marzo
quando le mammole sono grosse e carnose
e la sora Lucia preparava delle cofanate di carciofi, per lei cimaroli
per i paesani che avevano studiato, romaneschi
così almeno le sembrava li chiamassero...." 

Tratto da
 "Mammole a primavera" di G.Saraceni


Si dice romanizzata? Ma si ! Romanizzata, romanesca, alla romana un aggettivo per identificare il fatto che gli ingredienti scelti per il ripieno di questa semplicissima quiche sono tra i più classici, schietti e genuini della tradizione laziale: cimaroli, mentuccia e pecorino. Cominciamo dai carciofi utilizzati, sono i tipici romaneschi ad indicazione geografica protetta (IGP) i cosidetti cimaroli o mammole. Il disciplinare di produzione all'art.5 definisce esattamente le caratteristiche che il prodotto deve avere all'atto dell'immissione al consumo: il diametro non deve essere inferiore a 10 cm, devono essere di un colore da verde a violetto e devono avere una forma di tipo sferico. Secondo prottagonista è il Pecorino Romano DOP. Un formaggio a pasta dura, prodotto con latte fresco di pecora, proveniente esclusivamente dagli allevamenti della zona di produzione, eventualmente inoculato con colture naturali di fermenti lattici e coagulato con caglio di agnello in pasta proveniente esclusivamente da animali allevati nella medesima zona di produzione. Si presenta con una crosta sottile di colore avorio chiaro, con pasta  compatta o leggermente occhiata e il suo colore può variare dal bianco al paglierino più o meno intenso, in rapporto alle condizioni tecniche di produzione. Il gusto del formaggio è aromatico, lievemente piccante e sapido. Ed infine ad avvolgere tutto il profumo unico della nostra  mentuccia. Questa erba aromatica è detta anche nepitella, è simile alla menta nell'aroma, viene utilizzata in cucina per aromatizzare, carne, pesce, funghi e specialmente i carciofi. Le sue foglie sono ovate, con il margine che può essere leggermente dentellato. I fiori sono di colore violetto. Sono delle belle piantine  da tenere in terrazzo, tra le aromatiche. Allora,  ieri al mercato ho comprato delle mammole meravigliose e una piantina di mentuccia bellissima, il pecorino in frigo c'è sempre e ... cena sfiziosa e veloce presto pronta!


17 febbraio 2016

Pancake al farro con crema di marroni e briciole di amaretto

Non aspettare di finire l’università,
di innamorarti,
di trovare lavoro,
di sposarti,
di avere figli,
di vederli sistemati,
di perdere quei dieci chili,
che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina,
la primavera,
l’estate,
l’autunno o l’inverno.
Non c’è momento migliore di questo per essere felice.
La felicità è un percorso, non una destinazione.
Lavora come se non avessi bisogno di denaro,
ama come se non ti avessero mai ferito
e balla, come se non ti vedesse nessuno.
Ricordati che la pelle avvizzisce,
i capelli diventano bianchi e i giorni diventano anni.
Ma l’importante non cambia:
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è il piumino che tira via qualsiasi ragnatela.
Dietro ogni traguardo c’è una nuova partenza.
Dietro ogni risultato c’è un’altra sfida.
Finché sei vivo, sentiti vivo.
Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere

Madre Teresa di Calcutta


La mia filosofia di vita racchiusa in una frase "...Non c’è momento migliore di questo per essere felice..." io la dedico a te tesoro mio, vivi sempre cogliendo l'attimo, studia certo, ma goditi anche la tua giovinezza, la felicità è realmente un percorso, solo che lo capisci con gli anni, da giovane credi sia una destinazione, niente di più errato. Il bello del viaggio della nostra vita è ... il viaggio! In questo periodo di sessione di esami, farti alzare con il sorriso è dura, ma una bella colazione aiuta sempre e tra tutte la tua preferita rimane sempre quella con i pancakes. Questi piccoli dischi spugnosi e saporiti, di origine americana, non aspettano altro che di  essere farciti golosamente secondo i vostri gusti personali: potreste seguire la tradizione americana e gustarli cosparsi di sciroppo d’acero, oppure in stile light con della frutta fresca, oppure potreste usare miele, Nutella, marmellate ...insomma liberate la vostra fantasia, saranno comunque un'ottima coccola per iniziare al meglio la giornata!

14 febbraio 2016

Un romantico plum cake

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
contro le porte della notte
e i passanti che passano li segnano a dito
ma i ragazzi che si amano
non ci sono per nessuno
ed è la loro ombra soltanto
che trema nella notte
stimolando la rabbia dei passanti
la loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
essi sono altrove molto più lontano della notte
molto più in alto del giorno
nell'abbagliante splendore del loro primo amore.
Jacques Prévert

Lasciamo che i ragazzi che si amano, si amino a dispetto del loro sesso o del colore della loro pelle o della loro religione, facciamo in modo che non esistano più "... i passanti che passano e che li segnano a dito ...." e speriamo che questi ragazzi  finalmente possano solo essere felici, senza stimolare "...la rabbia dei passanti, la loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia". Anche se sempre i cuori aridi invidieranno quelli colmi d'amore! Lasciamo che l'amore sia esattamente quello che è, un sentimento, e che come tale, ognuno se lo senta e se lo viva come meglio crede. Chi mi conosce sa che non festeggio San Valentino, ma apprezzo molto il Valentine's Day in stile anglosassone, cioè non il giorno della coppia in senso stretto, ma il giorno dell'amore in senso lato, verso tutte le persone che occupano una parte importante della nostra vita. E così quando l'altro giorno ho visto questo plum cake da Federica non ho potuto non riprodurlo (modificato pochissimissimo) subito, non lo vedete perfetto per la colazione del giorno di San Valentino o da regalare a un'amica o alla mamma ? Ma ovviamente questo romanticissimo plum cake sarà perfetto per qualunque altra volta vogliate con un dolce dire a qualcuno Ti voglio bene.



12 febbraio 2016

Calamaretti in umido con piselli

Come chi mi segue assiduamente sa bene, io non amo particolarmente il pesce, lo mangio due volte a settimana, ma più al ristorante che a casa, non so pulirlo e a questo fortunatamente rimedia il pescivendolo, non so sceglierlo e lo riconosco poco. Ho una sorta di antipatia, mi è rimasto addosso il concetto della bambina…odio le spine…ed infatti prediligo acquistare crostacei e molluschi oppure sogliola, spigola, rombo pesci semplici che a volte porto a casa già sfilettati, persino le alici me le faccio pulire e spinare! L’altro giorno, ho avuto la conferma alle mie paure di bambina, la figlia tredicenne di una mia amica è finita al pronto soccorso per una spina, proprio di un'acciuga, che le era rimasta infilata in gola. Solo a vedere la manovra mi è passata la voglia almeno per un anno di mangiare pesce “pericoloso”!  E così eccomi qui a proporvi un piatto semplice, ma salutare ed innocuo, spine parlando, potrete prepararlo sia con i calamari, che con i totani o con le seppie, a secondo dei vostri gusti. Per chi si chiedesse qual è la differenza tra loro, ho studiato e vi riferisco che sia le seppie, che i totani che i calamari sono tutti molluschi appartenenti all’ordine dei cefalopodi e decapodi, cioè con dieci braccia, delle quali 8 corte e tozze e le altre due più lunghe e retrattili che vengono estroflesse solo per catturare le prede. Sopra alle braccia c’è il sacco dei visceri, e qui cominciano le differenze. Mentre quello delle seppie è più largo e di forma ellittica, nei calamari e nei totani è più affusolato. Questi ultimi differiscono inoltre tra loro per la pinna posta ai lati del sacco: la pinna del calamaro è di forma romboidale e occupa quasi 3/4 del sacco, il totano invece ha una pinna triangolare più piccola, inserita nella parte finale del sacco.Anche le loro conchiglie interne, ricoperte esteriormente dal mantello, hanno diversa morfologia. La seppia presenta il caratteristico osso di seppia, una parte semirigida che contiene al suo interno i gas che permettono il galleggiamento del mollusco. Nei totani e nei calamari invece la conchiglia si assottiglia fino a prendere le sembianze di una penna o gladio trasparente ed affusolata. Seppie, totani e calamari sono presenti in quasi tutti i mari e tendono a vivere generalmente in prossimità dei fondali, hanno carni pregiate di sapore delicato e piacevole.
 


9 febbraio 2016

Kinder chiffon cake

L’influenza ha imperversato in casa mia in questi giorni,  chi con febbre e chi senza, chi  con più tosse chi con meno, ma comunque debilitante, non ho avuto neanche la forza di aggiornare il blog! Scusate, ma proprio  non ce la facevo, tra il marito con bronchite e febbre ...”in stato comatoso” … e la figlia universitaria sotto esame e influenzata …. Non devo aggiungere altro vero?... Ma ora mi rimetto in carreggiata e ovviamente lo faccio con un dolce! Un dolce molto goloso e molto allegro,  perfetto anche  per un bouffet di carnevale, perché come sappiamo, non tutti amano friggere, ma a volte ci sono comunque festicciole da organizzare per i più piccoli o dolci da portare al catechismo o a scuola o a casa di amici.  E allora per un carnevale alternativo e senza fritti, ecco qui  un' allegra chiffon cake al cioccolato farcita con una golosissima ganache al cioccolato Kinder scovata dalla dolcissima Federica  che a sua volta l'aveva scoperta dalla mitica  Simona. In questa ganasce la particolarità sta nell'utilizzo della panna  Uht da cucina, con una consistenza  più densa e cremosa rispetto a quella fresca. Quando andrete a frullarla resterà perfettamente liscia e vellutata.  La panna fresca liquida invece, che solitamente si usa per le ganache con cioccolato fondente o al latte, in questo caso non vi garantirebbe una crema altrettanto vellutata, probabilmente per il grosso quantitativo di latte presente in questo particolare tipo di cioccolato tanto amato dai bambini. La panna fresca tenderebbe leggermente a cagliare separandosi in fastidiosi grumetti, il sapore sarebbbe sicuramente ottimo ugualmente, ma la consistenza decisamente diversa. Insomma una ganache tutta da provare, grazie ragazze per avermela fatta conoscere, è pazzescamente golosa e vi assicuro che  la userò altre mille volte, in altre mille preparazioni, ad iniziare dai vostri golosissimi biscotti!

2 febbraio 2016

Le frappe di carnevale ...ricetta della bis nonna


Carnevale vecchio e pazzo
s’è venduto il materasso
per comprare pane e vino
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all'improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore Carnevale
e gli fanno il funerale.

(Gabriele D’Annunzio)


A Roma le chiamano frappe, in Lombardia chiacchiere, in Toscana cenci, in Emilia frappe e sfrappole, in Trentino cròstoli,  in Veneto galani, in Piemonte bugie ....praticamente il dolce più fritto e mangiato d'Italia in questo periodo ha un nome diverso in ogni regione. Classicamente fritte e innondate di zucchero a velo, oppure per i più salutisti nella versione al forno o per i golosoni innovativi con una colata di cioccolato fondente, rimangono comunque e sempre il  dolce simbolo del carnevale. A casa mia se ne fanno tante e se mangiano tante, ma sempre con la stessa ricetta, tramandata di generazione in generazione,  è della mia bis nonna! Una ricetta antica, dove tutte le dosi erano a occhio, a cucchiaio, a bicchiere, ma con la mia mamma quest'anno ci siamo messe pazientemente  a dosare e a pesare tutto, per poi poter condividere la ricetta con voi, facilitandovi le cose. Ricetta antica,  si diceva,  per cui uno degli ingredienti fondamentali è lo strutto. Il segreto della friabilità di queste frappe sta proprio nella presenza dello strutto e nel riuscire a tirare la sfoglia molto sottile. Io ho la fortuna di avere sempre in frigo dello strutto fatto in casa come una volta, la mamma di una mia amica napoletana, affettuosamente me ne rifornisce, ma sinceramente meglio utilizzare quello del super che sostituirlo con il burro, a parer mio. Comunque nel caso vogliate usare il burro per questa dose di frappe, usatene 40 grammi. Allora, mi sembra di aver detto tutto, si inizia a friggere?