Carnevale vecchio e pazzo
s’è venduto il materasso
per comprare pane e vino
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all'improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore Carnevale
e gli fanno il funerale.
(Gabriele D’Annunzio)
A Roma le chiamano frappe, in Lombardia chiacchiere, in Toscana cenci, in Emilia frappe e sfrappole, in Trentino cròstoli, in Veneto galani, in Piemonte bugie ....praticamente il dolce più fritto e mangiato d'Italia in questo periodo ha un nome diverso in ogni regione. Classicamente fritte e innondate di zucchero a velo, oppure per i più salutisti nella versione al forno o per i golosoni innovativi con una colata di cioccolato fondente, rimangono comunque e sempre il dolce simbolo del carnevale. A casa mia se ne fanno tante e se mangiano tante, ma sempre con la stessa ricetta, tramandata di generazione in generazione, è della mia bis nonna! Una ricetta antica, dove tutte le dosi erano a occhio, a cucchiaio, a bicchiere, ma con la mia mamma quest'anno ci siamo messe pazientemente a dosare e a pesare tutto, per poi poter condividere la ricetta con voi, facilitandovi le cose. Ricetta antica, si diceva, per cui uno degli ingredienti fondamentali è lo strutto. Il segreto della friabilità di queste frappe sta proprio nella presenza dello strutto e nel riuscire a tirare la sfoglia molto sottile. Io ho la fortuna di avere sempre in frigo dello strutto fatto in casa come una volta, la mamma di una mia amica napoletana, affettuosamente me ne rifornisce, ma sinceramente meglio utilizzare quello del super che sostituirlo con il burro, a parer mio. Comunque nel caso vogliate usare il burro per questa dose di frappe, usatene 40 grammi. Allora, mi sembra di aver detto tutto, si inizia a friggere?
Ingredienti
500 gr di farina 00
1 uovo intero + 2 tuorli
30 gr di strutto
50gr di zucchero semolato
un pizzico di sale
un pizzico di sale
160 ml di vino bianco
10 ml di grappa
inoltre
inoltre
olio di semi di arachide per friggere
zucchero a velo
Procedimento
impasto a mano
Setacciate la farina e dategli la classica forma a fontana. Mettete al centro lo strutto ammorbidito, lo zucchero, un pizzico di sale, le uova, il vino e la grappa (se volete potrete omettere la grappa, ma non dovrete aumentare la quantità del vino). Lavorate bene gli ingredienti, impastando fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico. (dovrà diventare tipo quello della pasta all'uovo). Date all'impasto la forma di una palla e lasciatelo riposare avvolto nella pellicola trasparente in un luogo fresco per almeno 30 minuti ( io ho una casa molto calda per cui lo metto in frigo per 1 ora).
impasto con la planetaria
Mettete nella ciotola dell'impastatrice la farina, lo zucchero, lo strutto, il vino, la grappa e le uova leggermente sbattute con un pizzico di sale. Impastate con il gancio a media velocità per circa 5 minuti. Fate riposare la pasta in frigorifero per 1 ora.
stesura dell'impasto e frittura
Dopo aver fatto riposare l'impasto, iniziate a stenderlo con il mattarello o con la macchinetta, come preferite, l'importante è che riusciate a tirare una sfoglia sottilissima. A questo punto con la rotella dentellata ricavatene delle strisce della grandezza che preferite e fate un taglio dentro ogni striscia. Mettete a scaldare abbondante olio e iniziate a friggere le vostre frappe, vi consiglio di cuocerne pochissime alla volta e di girarle spesso, saranno pronte in un paio di minuti, state attenti a non bruciarle, appena diventeranno dorate, toglietele dall'olio e ponetele a sgocciolare su carta assorbente da cucina. Una volta fredde servitele cosparse di abbondante zucchero a velo. Le frappe si conservano perfettamente fino a tre giorni semplicemente coperte con un tovagliolo di carta.
Buon appetito!
Buona vita
e alla prossima ricetta!
È questo dolce Sa Proprio di carnevale... Buonissimo nella sua semplicità... E poi le ricette delle nonne sono sempre quelle perfette!! Pensa quelle delle tris-nonne: una garanzia...
RispondiEliminaIo le chiamo chiacchiere, non amo molto i dolci del periodo carnevalesco, le chiacchiere però piacciono parecchio a mio marito , non le ho mai cucinate mi piace questa tua ricetta che dici se le faccio in forno anziché fritte quanto tempo per cuocerle ci vorrà?
RispondiEliminaLo so il sapore non sarà lo stesso
SONO MERAVIGLIOSE TESORO!!!E GIA' LE NONNE ERANO COSI', ANCHE LA MIA DICEVA CHE CI VOLEVA UN PO' DI QUESTO E UN PO' DI QUELLO!!!IN QUESTO MOMENTO A CASA MIA STA IMPASTANDO LE BUGIE DONATO, MIO MARITO PERCHE' IO NNO STO MOLTO BENE E LUI NON CE LA FA PIU', LE VUOLE MANGIARE, POI TI DIRO' COME SONO VENUTE!!!BACI SABRY
RispondiElimina@sweetmiaomiao
RispondiEliminaSe vuoi provare a cuocerle in forno potresti metterle sulla teglia dopo averla ricoperta di carta forno ed infornarle a 180° per 10 minuti credo, non ho mai provato, mi dispiace
dalle mie parti si chiamano chiacchiere, io le adoro e solitamente le faccio gluten free aiutandomi con dello yogurt per dare elasticità all'impasto ;)
RispondiEliminabuona domenica
Le voglio, troppo buone ! Un abbraccio !
RispondiEliminaChe meraviglia! Anche la mia nonna le faceva ma non ho fatto in tempo a chiederle la sua ricetta!! Si, in effetti lo strutto dona una friabilità che difficilmente si riesce ad eguagliare con altri grassi!! Un bacione Alice e grazie per questa preziosissima ricetta!!
RispondiEliminacomplimenti sono buonissime!prendo nota!
RispondiEliminati seguo con piacere simona:)
Bellissime le tue chiacchiere!
RispondiEliminaeh tipici del carnevale!! qui a venezia si chiamano galani, ma penso che abbiano diversi nomi in tutta italia :)) voglio provare pure io a farli :)) grazie per la ricetta!
RispondiEliminaanche qui a Trieste cròstoli come in Trentino, almeno una volta durante il Carnevale sono d'obbligo, troppo buoni !Buona settimana, un bacione
RispondiEliminaImmancabili a Carnevale! Da me sono I crostoli e qui a Ny tengo alta la tradizione continuando a farli con la ricetta della nonna!
RispondiEliminaBuona settimana!
cavoli!!! meglo di così!!! si frigge dai! (io tra qualche giorno eh, ma si friggerà, a Ludovica sfornata! :D)
RispondiEliminaSemplicemente deliziose cara Alice! Le ricette delle nonne sono meravigliose, proverò anch'io la ricetta di famiglia per carnevale, se riesco a trovarla! Si chiamano" sas urilettas" sono delle treccine dolci fritte, un dolce Sardo di carnevale,una vera delizia! Sei stata bravissima! Ti auguro una splendida giornata!
RispondiEliminaUn caro abbraccio Laura<3<3<3
bugie anche a casa mia, mentre mia nonna li chiamava "crostoli", e tutto fatto rigorosamente a occhio, come dici tu. Noi, che abbiamo perso questa capacità, o forse è solo che vogliamo essere più sicuri di ottenere il risultato ottimale, ci affideremo alle tue dosi :) Buon carnevale!!!
RispondiEliminaSono belle le ricette che ci tramandiamo di madre in figlia, quelle che arrivano dalle nstre nonne, proprio per il loro essere indefinite. E' vero, magari non potremo essere capaci di riprodurle, ma resterebbero comunque legate al ricordo di quella persona, che come le faceva lei..
RispondiEliminaMi piacciono le chiacchiere, mi piace intingerle, come si fa a Napoli, nel sanguinaccio. Sono venute bene e sì, concordo con te, che con lo strutto vengono belle scrocchiarelle :)
Sono perfette Alice, io le faccio diversamente ma ogni anno mi piace cambiare ricetta.. sono sempre curiosissima!
RispondiEliminaun grosso bacio e buona settimana ;)
Tesoro le frappe sono i dolci di carnevale che amo di piu!!!! Le tue hanno un aspetto super favoloso e poi si sa le ricette delle nonne sono imbattibili!! Ti abbraccio forteeee
RispondiEliminaAnche io questo fine settimana ho dovuto cedere al fritto. Ho fatto proprio le frappe. mio padre le adora ed era da un po' che mi stressava perchè le preparassi. Io ho sempre usato la ricetta che mi ha tramandato mia zia, non ho mai provato con lo strutto. Ma non perchè io sia una purista, dalle nostre parti lo strutto non manca mai...piadina docet!
RispondiEliminaE a Napoli sono chiacchiere :) in ogni caso, le adoro! Le tue hanno un aspetto divinino! *__*
RispondiEliminaio che son nata a Milano in effetti le chiamo chiacchiere, ma a prescindere dal nome diverso regione per regione, il gusto è sempre quello di buono! concordo sull'uso dello strutto, che ogni tanto ci sta! buona settimana Alice!
RispondiEliminaChe buone!
RispondiEliminaCiao Alice, io li chiamo cenci fritti e sono i miei dolci di carnevale preferiti. Sostituirò il burro allo strutto, ma le faccio di sicuro! Buona settimana.
RispondiEliminaAdoro le frappe ne ho provate molte di ricette, mi segno la ricetta della tua tris nonna.
RispondiEliminaIo infatti li chiamo galani . Sono la passione dei miei figli, ma ad essere sincera non glieli ho mai preparati. Forse, forse potrebbe essere la volta buona, le ricette antiche sono le più affidabili. Un bacio e buon inizio settimana
RispondiEliminaSi si iniziamo ^^ fra l'altro è da un po' che non le sentivo chiamare frappe ;-)
RispondiEliminaBuoniiii non ha importanza come li chiamiamo ciascuno nella nostra regione e città sono buonissime. Buona serata
RispondiEliminaDa me galani ma anche crostoli o chiacchiere, comunque in ogni modo a Carnevale non possono mancare e assieme alle frittelle o meglio fritole veneziane ci accompagnano nei festeggiamenti.
RispondiEliminaCome non tener conto della tua ricetta così ricca di storia!!!
Baci
Ottime le frappe che bontà cara..... Facciamo onore alla tris nonna!!!!!
RispondiEliminabellissime ti sono venute che è una meraviglia
RispondiEliminaA casa mia sono sempre state chiamate chiacchiere :-) ma tu chiamale come vuoi e mandamene una tonnellata :-P hanno un aspetto troppo golose! Brava Alice e brava la nonnina ^_*
RispondiEliminache bella ricettina,da quando tempo non uso la sugna che mia nonna faceva sempre,hai ragione meglio un pò di sugna che il burro
RispondiEliminaPure da me si chiamano frappe ed io le adoro! Ti sono venute una meraviglia! Un bacione
RispondiEliminaNoi qui in meilia li chiamiamo crostoli...ma si, ci siamo capite....e poi una ricetta così di famiglia...come si fa a non provarla????ti farò sapere!!!
RispondiEliminaSon giorni che cerco una ricetta che mi ispiri e a questo punto l'ho trovata! Mi piace tantissimo! W lo strutto!!!!!
RispondiEliminafavolose queste frappe :P
RispondiEliminaQuanto mi piacciono Alì!!!! però quest'anno.. niente! siamo ufficialmente a dieta io e Ric dopo i bagordi di Natale e non solo!!!! Bellissime e chissà che buone le tue.. smack
RispondiEliminaAncora le devo fare quest'anno. Siccome ho deciso di fare uno strappo alla regola e dedicarmi ai fritti, spero di farle in questi giorni.
RispondiEliminaChe bella visione! In questi giorni sono sommersa di frappe e castagnole e non so più dove guardare! :D Ma sono contenta, mi piacciono tanto, come quando le chiedevo da bambina e ho sempre preferito, sin da piccola, il Carnevale per questo motivo piuttosto che per le feste in maschera! Ma se ripenso al mio costume da gatta mi intenerisco... :-)
RispondiEliminaDa noi si chiamano bugie. Anche mia mamma le preparava con lo strutto, ma ormai non le fa quasi più .. ora toccherebbe a me e chissà che non sia questa la volta buona ;)
RispondiEliminaBesos
Marina
Chiamale come vuoi sempre buone sono :-D
RispondiEliminaAnche da me i cenci si fanno sempre con la ricetta super collaudata della nonna... con la sola differenza che la nonna riusciva a stendere quasi tutto l'impasto in un sol colpo con il mattarello. Ed era sottilissimo e uniforme come fatto a macchina. Io non ne sarò mai capace.
RispondiEliminaHanno un bellissimo aspetto e saranno sicuramente squisiti con la ricetta della tris nonna (addirittura!!).
Un bacio.
In Calabria si "Chiacchiere"....ma sono sempre buonissime!!!
RispondiEliminaDa me Crustuli, ma nonostante i nomi diversi la loro bontà è unica! E vado ad occhio, altrimenti mi sembra di tradire chi mi ha lasciato la ricetta.
RispondiEliminaCon lo strutto devono essere sicuramente leggere e friabili, complimenti a te alla tua mamma e alla tris nonna<3 un forte abbraccio e buona serata!
RispondiEliminache bontà adoro le ricette della nonna perche' sono sempre le più buone
RispondiEliminaun bacio alice
Io ho ancora la nonna, ma ormai non cucina più...di certo le sue "sfrappole" per me erano le più buone del mondo!!!!
RispondiElimina...non c'è se e non c'è ma...
RispondiEliminanella tradizione ci vuole lo strutto!
Me le segno, non riesco a trovare delle frappe che mi soddisfino del tutto, friabili come piacciono a me, e le tue sembrano perfette, grazie!!! Posso sostituire lo strutto col burro, secondo te?
RispondiEliminaLa tris nonna non sbaglia :-)) magnifiche
RispondiEliminagrazie a tutti! Provate questa ricetta non la lascerete più!
RispondiElimina