Le fotografie possono raggiungere l'eternità
attraverso il momento.
(Henri Cartier-Bresson)
(Henri Cartier-Bresson)
Quanta strada è stata fatta da quando il primo prototipo di macchina fotografica, scattò e impresse la prima vera foto della storia! Eravamo nei primissimi anni dell’ottocento, da allora quel prototipo ha continuato ad evolversi fino all’avvento del digitale, che secondo molti ha stravolto completamente il mondo della fotografia, perché al posto della romantica pellicola, oggi abbiamo un sensore pieno zeppo di pixel che grazie a un complesso algoritmo registra e memorizza le immagini rendendoci schiavi dello scatto compulsivo. Sicuramente molto più comodo, economico e veloce, ma quanta più magia nello sviluppo su pellicola! C’è stato un tempo in cui adoravo passare le ore in camera oscura a sviluppare rullini e poi a stampare foto in b/n. Tra acidi, fissaggi, tank, ingranditori … regolando l’altezza della testa dell’ingranditore per scegliere di volta in volta la dimensione in cui stampare … le prove di esposizione, annotando i tempi su foglietti volanti per scegliere poi quello che aveva prodotto l’esposizione migliore … l’emozione di veder apparire l’immagine piano piano sotto i miei occhi , tirarla fuori dalla vaschetta con le pinze facendo attenzione a non rovinarla e poi metterla ad asciugare …. Allora per ottenere una stampa virata seppia, bisognava fare due passaggi in camera oscura, per ottenere la reazione chimica che trasformasse l’argento in solfuro d’argento, ora per ottenere questo effetto … ho solo fatto due clik sul mouse!!!
Ingredienti
200 gr farina 00
300 gr farina manitoba
280 ml di acqua
50 gr zucchero di canna
20 gr miele di acacia
20 gr malto
2gr di lievito di birra disidratato
80 ml di olio evo
Latte per spennellare
Procedimento
In una ciotola mettete l'acqua a temperatura ambiente, il lievito, lo zucchero e 100 gr di farina manitoba, date una leggera mescolata con una forchetta, coprite con della pellicola e lasciate riposare per 30/40 minuti. Quando il tempo necessario sarà trascorso, inserite il composto nella planetaria e aggiungete le restanti farine, il malto e il miele. Quando l’impasto si sarà formato, unite l’olio e portate ad incordatura. Togliete l’impasto dalla planetaria, trasferitelo in una ciotola foderata di carta forno, copritela con della pellicola e mettetelo a riposare in frigo 12 ore. La mattina dopo fate acclimatare il vostro impasto per circa 1 ora a temperatura ambiente prima di pezzarlo. Dategli la forma che preferite, io ho fatto delle chioccioline, e man mano che le formate, adagiate le vostre brioche su una teglia rivestita di carta forno, coprite con un panno e tenetele al caldo fino al raddoppio, di solito circa un paio d’ore, ma dipende sempre dalla temperatura che avete in casa. Una volta completata anche la seconda lievitazione, spennelate i panini con del latte ed infornate in modalità statico a 180° per 20 min. Estraeteli dal forno, lasciateli 5 minuti nella teglia, poi passateli su una gratella per dolci e non appena si saranno raffreddati saranno pronti da gustare.
Buon appetito!
Buona vita
e alla prossima ricetta!
Ma davvero ti occupavi di sviluppo foto in camera oscura?? che cosa affascinante però.. Oggi è tutto più facile.. ma credo che qualcosa si sia perso nelle foto.. quella magia.. che rendeva una foto unica.. e vabbè.. Golose le tue brioche!!!! :-D e che scatto bellissimo.. :-* baciotti
RispondiEliminaNon era un lavoro, era solo un hobby giovanile per me e il mio ragazzo di allora :)
EliminaCara Esme, puoi dirlo forte!!! quello che è avvenuto prima la tecnologia con negative, poi diapositiva, ora con il digitale, è avvenuto l'immaginabile...
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana cara amica, con un abbraccio e un sorriso:)
Tomaso
Belle le tue brioche e immagino anche molto buone, fatte in casa e tutto un altro gusto !
RispondiEliminaDavvero leggere e golose queste brioches!!!
RispondiEliminaConosco un po' di persone che ancora sono innamorate della camera oscura e si sviluppano le foto da soli, in effetti è davvero pazzesco pensare a come è cambiato tutto, però è così e la cosa bella è che si può continuare a fare!!
Un bacione cara e buona settimana!!
Bellissime le brioches, affascinante la presentazione!
RispondiEliminaChe buone e che belle sono ! Bellissime foto :*
RispondiEliminaImmagino davvero la magia di potersi stampare le foto in quel modo...io mi limitavo a portare il rullino in negozio e ripassare dopo 3 giorni x la stampa :-P
RispondiEliminaGolosissime le protagoniste di questi scatti :-)
bella la brioche e foto piene d'atmosfera ! Buona settimana
RispondiEliminaTutto bellissimo, ma....la brioche batte tutto, eheheheh!!
RispondiEliminaCosì leggera mi intriga molto...la voglio proprio provare!
Un bacione e buona settimana
Molto bella la tua presentazione...le brioche credo di conoscerle, ma in questo contesto fanno tutto un altro effetto! Buona settimana e buona colazione mia cara!
RispondiEliminaAlice ma che belle foto, splendide e ricche di atmosfera, le foto come i libri, il kindle è comodo, tanti libri in un piccolo oggetto, risparmio di carta, se devi viaggiare niente pesi, costano meno ma vuoi mettere la bellezza della carta, il formato, i caratteri, il profumo? prendo una brioche e ti mando un bacio!
RispondiEliminaMolto bella la foto tesoro le regala un aria antcia ma al tempo stesso molto affascinante e le brioche sono proprio una delizia!!!Bacioni,Imma
RispondiEliminaricetta curiosa ma molto interessante
RispondiEliminaCiao Alice, che belle le tue brioches, immagino che siano leggerissime! Che bel racconto, anche mio marito era un appassionato 'sviluppatore' da ragazzo, io non ho mai capito moltissimo dell'argomento, ma mi divertivo tanto a fare da aiutante! Baci.
RispondiEliminaE' vero un tempo c'era la magia di veder "apparire" la foto stampata.
RispondiEliminaBuone le tue brioche all'acqua.
A volte ho nostalgia anch'io dei rullini, ma devo ammettere che le macchine moderne rendono tutto più facile e accessibile per tutti.
RispondiEliminaPeccato solo che faccio stampare sempre meno foto, orami le sfogliamo solo al pc.
Lo scatto è stupendo e la ricetta è da provare. baci
Arrivo giusto giusto all'ora di merenda, per gustare (almeno con gli occhi) questa deliziosa brioche! Un abbraccio e buona settimana
RispondiEliminaChe atmosfera Alice, grazie per averla creata per noi.. Ci sono piccole magie che fanno risvegliare momenti bellissimi e preziosi, ed è davvero generoso condividerli.. :)
RispondiEliminaAnche la tua ricetta è fantastica, per me soprattutto che adoro i dolci lievitati.. ti abbraccio cara amica :*
Deliziose le brioche e foto dal magnifico allure vintage.
RispondiEliminaBrava come sempre, Alice.
Un abbraccio,
MG
ma dai, davvero eri capace di sviluppare le foto? che bello, una cosa che mi ha sempre affascinato e incuriosito. certamente il digitale è comodo, si vede subito il risultato e quello che non piace si butta via, ma il fascino della pellicola, la curiosità dell'attesa erano tutta un'altra emozione. adoro l'effetto vintage nelle foto, queste sono deliziose, come le tue leggerissime e sofficissime brioches :) un bacione, buona settimana
RispondiEliminaAli.. quanto hai ragione. Una volta anche la fotografia era 'artigiana', vera e propria arte e tecnica. Però, lasciami dire, tu sai rendere le tue fotografie uniche anche nella piena era tecnologica!! <3 Grandissima. E che brioches..... :P Mmmh! Tvb
RispondiEliminaLook delizioso, adoro el brioche cara !
RispondiEliminaUN abbraccio!
Papà amava sviluppare le foto, poi passò a quella stereoscopica. Ancora conservo le sue macchine ma, non saprei da che parte iniziare ad utilizzarle! Queste brioche sono deliziose, in quella cornice fotografica raccontano storie d'altri tempi :) Un abbraccio
RispondiEliminama sei una vera professionista!
RispondiEliminacomplimenti cara... troppo brava
baci baci
grazie a tutti!
RispondiEliminaLa foto è stupenda ed esalta la tua brioche che deve essere di una bontà unica, complimenti e buon weekend
RispondiEliminaBravissima, i tuoi lievitati sono sempre strepitosi!!!!
RispondiEliminaNon sapevo fossi un'esperta di fotografia. Certo una volta doveva essere molto più emozionante aspettare di vedere come erano venute le foto. Ora ne possiamo fare mille per salvarne un paio, una volta bisognava riuscirci al primo colpo.
RispondiEliminaMi piacerebbe prendere un thè con te gustando una di queste brioche chiacchierando di fotografia
Che brava: io non sono fare nemmeno i due click sul mouse per ottenere quell'effetto. :-)
RispondiEliminaHai ancora la camera oscura? A me continua ad affascinare sebbene non sia affatto una gran fotografa.
E che dire di queste brioche leggere? Una coccola. Buona vita a te!